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testo di: Charles e Brigid Quest-Ritson, ‘THE ROYAL HORTICULTURAL SOCIETY – ENCYCLOPEDIA OF ROSES’, Londra, Dorling Kindersley Limited, 2003 – Edizione italiana a cura di Maria Teresa Della Beffa, Novara, De Agostini, 2005-2007

“La rosa è il fiore più amato e tenuto in grande considerazione in tutto il mondo per la forma, il profumo e i colori, ma si tratta di un fenomeno recente: le rose hanno iniziato a diffondersi solo dopo il 1820. Nel XVIII secolo, per esempio, erano molto più apprezzati i garofanini e le primule auricole. Negli ultimi due secoli, tuttavia, la selezione di nuove rose ha avuto un grande impulso; le ibridazioni hanno prodotto nuovi tipi e la stagione di fioritura è stata prolungata, tanto che molte rose moderne fioriscono senza interruzione.

Lo sviluppo dell’ibridazione delle rose è iniziato con l’importazione in Europa, circa due secoli fa, di alcune rose cinesi; l’incrocio di queste con cultivar europee ha prodotto la grande varietà del XIX secolo. I giardinieri dell’antica Cina, che resero tutto ciò possibile, sono gli eroi dimenticati dell’ibridazione.

TIPI DI ROSE

Le rose da giardino sono raggruppate in due modi: secondo il portamento (per esempio, rose arbustive, rampicanti, tappezzanti) e secondo l’ascendenza (tea, ibridi di tea, ibridi di rubiginosa). Questi gruppi non sono sempre ben definiti e spesso si sovrappongono, tuttavia hanno una valenza pratica, per cui è interessante conoscerli. Una suddivisione utile, seppure alquanto arbitraria, è quella tra le rose antiche e le moderne.

Le rose antiche sono quelle introdotte prima del 1867, del 1900 o del 1945 (a seconda delle teorie); sono definite vecchie rose da giardino, rose vecchio stile, rose antiche, rose tradizionali e rose storiche. Molte, tra cui le alba, le boursault, le centifolie, le damascene, le galliche e le muschiate, fioriscono una volta sola.

Le bourbon, le cinesi, gli ibridi perenni, le noisette, le portland e le tea sono rifiorenti. C’è un’enorme diversità tra le varie categorie, e vale la pena studiare le caratteristiche di ciascuna per sapere cosa attendersi da ogni tipo di rosa.

Le antenate delle rose da giardino sono quelle selvatiche da cui discendono tutte le varietà coltivate; sono quelle che crescono spontanee in natura come ad esempio Rosa canina e Rosa spinosissima, nell’emisfero settentrionale sono presenti più di 150 specie di rose botaniche. Queste sono variabili, anche all’interno di una singola specie. I fiori di Rosa canina, per esempio, possono essere rosa scuro, chiaro o medio, o bianchi.

Le rose antiche generalmente sono cespugliose; i loro fiori sono più belli quando sono totalmente aperti, ma i petali sottili si danneggiano facilmente sotto la pioggia. Proprio perché tanto amate, suscitano dibattiti e controversie, per esempio se siano più resistenti alle malattie e più profumate delle rose moderne. Quasi ogni Paese ha un’associazione di appassionati di queste rose.

ROSE ANTICHE ORIENTALI

Le rose cinesi sono le più antiche tra le vecchie rose; sono ibridi selezionati e coltivati in Cina da molti secoli. ‘Old Blush’ e ‘Slater’s Crimson, risultato di ibridazioni tra Rosa gigantea, Rosa chinensis e, probabilmente, Rosa multiflora, sono esempi risalenti a più di mille anni fa. Formano cespugli piccoli che rifioriscono di continuo, e nei climi caldi fioriscono tutto l’anno. Quando, a partire dal 1750, furono introdotti in Occidente e distribuiti in gran numero, diedero vita a un gruppo di ibridi coltivati in Europa e conosciuti come rose cinesi, tra le quali, ad esempio, ‘Fabvier’ e ‘Hermosa’.

Le rose tea sono simili alle cinesi e hanno la stessa ascendenza. Le cultivar più importanti nella storia delle rose sono ‘Hume’s Blush Tea-scented China’ e ‘Parks’ Yellow Tea-scented China’, entrambe introdotte in Europa dalla Cina all’inizio del XIX secolo; il loro nome deriva dal caratteristico profumo delle foglie del tè cinese, comune a molte rose cinesi. Sono generalmente molto delicate (solo alcune sono classificate nella zona di rusticità 7), ma resistono alla siccità. Le rose tea formano cespugli di media grandezza che richiedono potature ridotte, e fioriscono costantemente nei climi caldi; sono molto diffuse nell’area mediterranea, in California e in Australia. Nel XIX secolo era di moda coltivarle in serra per la produzione di fiori invernali da taglio. Dalle ibridazioni tra di loro e con rose cinesi e rose da giardino europee derivarono migliaia di ibridi, tra cui ‘Anna Oliver’, ‘Catherine Mermet’ e ‘Général Schablikine’.

Le rose noisette sono una stirpe che discende da ‘Champneys’ Pink Cluster’, un ibrido americano tra Rosa moschata selvatica e la rosa cinese ‘Old Blush’.  Sono rose rustiche rampicanti o semirampicanti, con masse di fiorellini, riuniti in grandi corimbi, che sbocciano durante l’intera stagione di crescita, perennemente nei climi caldi; tra queste vi sono ‘Noisette Carnée’ e ‘Bougainville’. Successivamente, specie in Francia, vennero effettuate ibridazioni con rose tea, che diedero alle noisette fiori più grandi, ma le resero più delicate.  A titolo esemplificativo si possono citare ‘Mme Alfred Carrière’, ‘Maréchal Niel’ e ‘Bouquet d’Or’. Molte hanno fiori grandi e profumo simile al tè; alcune erano conosciute come tea-noisette.

ROSE ANTICHE EUROPEE

A differenza dello scenario cinese, in Europa non vi è traccia di rose antecedenti al 1400. È possibile che le galliche fossero coltivate già 2500 anni fa, ma non ne conosciamo i nomi; erano ibridi di Rosa gallica, di taglia bassa molto pollonante, originaria dell’Europa centrale e meridionale dalla Spagna alla Slovacchia, e a oriente fino alla Turchia. Sono state create dagli ibridatori francesi all’inizio del XIX secolo, e con i loro fiori grandi e dolcemente profumati sono indubbiamente tra le piante da giardino più belle. Formano cespugli di media grandezza e molto robusti, che fioriscono una sola volta e tollerano i terreni poveri.

Le rose alba sono ibridi precoci tra rose galliche e una rosa affine a Rosa canina, forse Rosa villosa. A causa di una peculiarità genetica associata alle rose canine, quelle del gruppo alba sono di fatto per due terzi canine e per un terzo galliche; anch’esse sono state ibridate all’inizio del XIX secolo, ma meno intensivamente delle galliche. Le rose alba hanno fiori rosa o bianchi di dimensioni medie e profumo intenso; le piante raggiungono due o tre metri di altezza e hanno portamento alto e smilzo e foglie di colore grigio o glauco; alcuni esempi sono Alba Maxima’, ‘Great Maidens Blush’ e ‘Königin von Dänemark’.

Nessuno conosce l’origine delle rose centifolie; per certi aspetti sono sicuramente affini alle galliche e alle damascene, ma tutto quel che sappiamo è che sono ibridi apparsi nei Paesi Bassi verso il 1600. Hanno fiori rosa, grandi e globosi, e un profumo molto dolce. I cespugli hanno portamento leggero, aperto e spinoso, e crescono fino a 1,5 m di altezza circa. Tra di esse vi sono la ‘Centifolia’ e le sue mutazioni ‘Unique’ e ‘Spong’. Molte altre rose, a volte classificate come centifolie, per esempio ‘Fantin Latour’ e ‘Tour de MalakofF, sono da considerare ibridi di rose cinesi.

Mentre tutte le rose antiche europee menzionate fioriscono una sola volta nella stagione, alcune damascene sono rifiorenti. Sappiamo da recenti indagini genetiche che le antiche damascene come ‘Kazanlik’ e ‘York and Lancaster’ derivano dall’incrocio tra (Rosa gallica x Rosa moschata) x Rosa fedtschenkoana, il che significa che probabilmente ebbero origine in Asia centrale e furono importate in Europa. Sono molto rustiche e spinose, hanno portamento lasso e foglie di colore verde chiaro o grigio-verde e crescono fino a un’altezza di 1,5-2 m.  Alcune forme furono selezionate per la grandezza dei fiori e la maggiore quantità di petali, ma verso il 1620 ne apparve una nuova, particolarmente importante:  ‘Quatre Saisons’. Dal punto di vista genetico è quasi identica alle altre damascene, ma ha l’incommensurabile pregio di rifiorire più di una volta.

Le damascene sono state intensivamente incrociate con altre rose all’inizio del XIX secolo, e hanno prodotto esemplari squisiti come ‘Mme Hardy’ e ‘Ville de Bruxelles’.

Le damascene a fioritura autunnale, conosciute anche come damascene perenni, diedero origine a due stirpi molto importanti: le rose muschiate e le portland.

La muscosità è una mutazione apparsa più volte nella storia delle rose: i sepali, i calici e i peduncoli sono coperti da un muschio duro al tatto, viscoso e dall’odore resinoso. Le rose muschiate sono state ampiamente selezionate e coltivate dagli ibridatori francesi a metà del XIX secolo, e in particolare dal vivaio Moreau et Robert. Alcune sono rifiorenti, mentre altre fioriscono una volta sola; ‘William Lobb’, ‘Henry Martin’ e ‘Salet’ sono validi esempi.

Le portland sono rose rifiorenti che discendono dall’originale ‘Portland Rose’ o da incroci tra galliche e damascene rifiorenti, come ‘Rose du Roi’ e ‘Yolande d’Aragon’, anche se molte delle portland successive, come ‘Comte de Chambord’, hanno le rose cinesi nella loro lontana ascendenza. Sono nate in Inghilterra e hanno preso il nome da una casata nobiliare. ‘Portland Rose’ è bassa e ha portamento espanso, come una gallica poco vigorosa, ma gli ibridi successivi sono più eretti e robusti, con internodi molto corti che li fanno apparire fitti e fogliosi.

Quando le rose europee furono ibridate con le cinesi e le tea, apparvero le prime rose moderne riconoscibili come tali, anche se le bourbon e gli ibridi perenni sono generalmente classificati come “vecchi” piuttosto che “nuovi”. Le rose bourbon prendono il nome dall’isola di Bourbon (ora Réunion) dove pare che la ‘Bourbon Rose originale sia apparsa come ibrido spontaneo tra ‘Old Blush’ e ‘Quatre Saisons’. Sono rose rifiorenti che discendono dall’originale o da incroci analoghi tra rose cinesi e damascene rifiorenti. Sono alte 2-3 m e hanno portamento aperto, foglie lucide e fiori grandi, belli e dolcemente profumati. Rifioriscono in modo affidabile, ma non sono rustiche come le rose europee, sono anche le più suscettibili al mal bianco e alla macchia nera, sebbene rispondano bene alle cure colturali. Tra le più note vi sono ‘Louise Odier’ e ‘Souvenir de la Malmaison.

Gli ibridi perenni sono strettamente imparentati con le bourbon, ma derivano da incroci tra rose cinesi e portland. ‘Glorie des Rosomanes’ è generalmente considerata l’antesignana degli ibridi perenni, le rose da giardino più diffuse fino alla fine del XIX secolo. Generalmente hanno fiori molto grandi e infatti erano coltivate come rose da taglio e da concorso; le mostre di fiori furono una grande innovazione del XIX secolo. Furono introdotti migliaia di ibridi perenni; al giorno d’oggi ne restano meno di seicento, quasi tutti in collezioni specialistiche. Sono piante ordinarie, aperte e vigorose; è consigliabile fissare i rami in orizzontale per aumentarne la fioritura. Rifioriscono, ma la seconda fioritura è spesso scarsa. ‘Général Jacqueminot’ e ‘Jules Margottin sono due esempi pregevoli.

IBRIDI DEL XIX SECOLO

L’industria delle rose come la conosciamo fu creata in Francia a partire dal 1815; in quel secolo gli ibridatori e i vivaisti francesi produssero una grande quantità di nuovi tipi di rose. Il settore si orientò presto verso la ricerca della novità, e ancor oggi rimane legato alle mode. Intorno al 1875 circa, dominavano gli ibridi perenni francesi e le rose tea, poi avvenne un cambiamento: da secoli i cercatori di piante introducevano da altre parti del mondo nuove specie destinate alla coltivazione. Le spedizioni e il loro bottino botanico aumentarono smisuratamente verso la fine del secolo, con l’introduzione di grandi quantità di nuove rose provenienti dall’Estremo Oriente. Orticoltori dilettanti e professionisti europei e americani iniziarono a incrociare queste specie asiatiche con gli ibridi perenni e le rose tea per produrre nuove stirpi e gruppi di rose da giardino. Le rose rugose sono un esempio: Rosa rugosa è una specie che proviene dal Giappone, dalla Corea, dalla Siberia e dalla Cina; ha fiori grandi, è rustica e poco esigente e fiorisce in modo continuo.

L’ibridazione con le rose europee produsse grandi piante arbustive, alte 2,5 m, estremamente rustiche e rifiorenti, con fiori grandi profumati e grossi cinorrodi rossi, e facili da coltivare: ‘Mme Georges Bruant’ e ‘Mrs Anthony Waterer’ sono esempi che risalgono agli anni Novanta del XIX secolo, ma Rosa rugosa è tuttora utilizzata per la selezione di nuove varietà, tra cui alcune delle migliori arbustive moderne. Nel frattempo in Inghilterra, Lord Penzance selezionava ibridi di rubiginosa incrociando l’indigena Rosa rubiginosa principalmente con ibridi perenni.

Un po’ più avanti, negli anni Venti del secolo scorso, Wilhelm Kordes in Germania iniziò a selezionare con successo ibridi dall’autoctona Rosa canina, le cosiddette rose macrantha: ‘Daisy Hill’ e ‘Raubritter’ sono tra le più note.

NUOVI IBRIDI RAMPICANTI

A partire dall’ultimo decennio del XIX secolo, due specie rampicanti sono state largamente ibridate trasformando completamente i nostri giardini. Rosa multiflora ha prodotto le sarmentóse multiflora e Rosa wichurana le sarmentóse wichurana; molte derivano da ‘Turner’s Crimson Rambler’, un ibrido cinese di queste due specie con un pochino di Rosa chinensis. Sono apparse nei giardini agli inizi del Novecento e ne hanno rivoluzionato il disegno, perché richiedevano archi, pergole, muri e tralicci per mostrare al meglio i loro rami lunghi e flessibili. La maggior parte produceva una straordinaria profusione di fiori piccoli riuniti in grandi corimbi, generalmente una volta sola all’anno, mentre alcune erano rifiorenti e altre avevano fiori più grandi. Ancor oggi nessun altro tipo di rosa eguaglia la loro abbondanza quando sono in pieno fiore. Molte delle migliori sarmentóse wichurana sono state selezionate da Barbier in Francia, ma varie altre, tra cui alcune sarmentóse multiflora, provengono dalla Germania, dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti. Esempi interessanti di sarmentóse wichurana sono Albéric Barbier’ e ‘Dr W. Van Fleet’; tra le principali sarmentóse multiflora vi sono ‘Tausendschòn’ e Goldfinch, mentre le rose tipo ‘Turner’s Crimson Rambler’ sono rappresentate da ‘Dorothy Perkins’ ed ‘Excelsa. Alcune delle plantule di sarmentosa multiflora e wichurana si rivelarono arbusti nani anziché rampicanti, con grandi corimbi di fiori piccoli che sbocciano per tutta la stagione di crescita.  Denominate polyantha, sono rustiche e producono tanti fiori, a volte appariscenti; un esempio è ‘Katharina Zeimet’.

LA NASCITA DELLE ROSE MODERNE

Le prime rose moderne sono gli ibridi di tea, che derivano da incroci tra gli ibridi perenni, rustici e vigorosi, e le delicate rose tea, rifiorenti perenni.  Le prime ibridazioni avvennero spontaneamente, grazie all’impollinazione dovuta alle api o al vento; un esempio è ‘La France’, che a detta di alcuni è la prima rosa moderna.  A partire dagli anni intorno al 1880, Henry Bennett in Inghilterra e Joseph Pernet-Ducher in Francia selezionarono nuovi ibridi di tea per mezzo di impollinazioni incrociate deliberate. Peter Lambert fece lo stesso in Germania pochi anni dopo.

I risultati furono di gran lunga migliori di qualsiasi esperimento precedente; il futuro degli ibridi di tea, che abbinano l’eleganza delle rose tea alla robustezza delle rustiche perenni, che resistono al gelo in gran parte dell’Europa occidentale e centrale, era così assicurato. Tra i primi esempi vi sono ‘Mme Caroline Testout’ e ‘Lady Mary Fitzwilliam’. Dickson e McGredy in Irlanda del Nord divennero rapidamente, insieme a Lambert e Pernet-Ducher, i principali produttori di ibridi di tea.

A tutt’oggi sono tra le rose più coltivate e apprezzate e, a detta di molti, le migliori.  Hanno fiori grandi, fino a 18 cm di diametro, di forma deliziosa, che sbocciano solitari su steli lunghi e robusti, perfetti per il taglio; quasi tutte hanno un forte profumo. Grazie al grande impegno di Joseph Pernet-Ducher nelle ibridazioni di rose gialle con Rosa foetida, esistono ibridi di tea di tutti i colori, eccetto il blu puro. Sono arbusti eretti con rami spessi e rigidi, dalla forma meno attraente di quella delle rose antiche, ma molto decorativi piantati fitti in un’aiuola, ma adatti anche alle colture miste. Nei climi caldi fioriscono tutto l’anno. A partire dal 1900 la storia delle rose è fatta di incroci e reincroci di ibridi di tea con tutti gli altri gruppi di rose.

Gli ibridi di muschiata (o moschata) furono inizialmente selezionati da Pemberton in Inghilterra e da Lambert in Germania, attraverso incroci di sarmentóse multiflora cespugliose con ibridi di tea. Formano arbusti poco compatti in Europa settentrionale e rampicanti vigorosi nei climi caldi. ‘Penelope e ‘Felicia sono le cultivar più conosciute: hanno grandi corimbi di fiori di media grandezza, molto profumati, che sbocciano per tutta la stagione.

Gli ibridi di polyantha sono il risultato dell’incrocio tra ibridi di tea e polyantha nane; a volte sono definiti rose Poulsen, dal nome del vivaio danese che le selezionò;  ‘Else Poulsen’ è una della più popolari.

Da ulteriori reincroci di polyantha con ibridi di tea nacquero le floribunde, che divennero di moda dopo il 1950, e attualmente sono apprezzate dal pubblico quasi quanto gli ibridi di tea. Hanno la stessa varietà di colori brillanti di questi ultimi, ma fiori più piccoli in corimbi, il che le rende molto adatte alla coltivazione fitta nei giardini sia pubblici che privati; inoltre si abbinano bene ad altre piante e hanno una lunga stagione di fioritura; nei climi caldi fioriscono tutto l’anno. Le prime floribunde spesso non erano profumate, ma ora lo sono quasi tutte; analogamente, le prime floribunde avevano fiori tendenzialmente semplici o semi-doppi, mentre le migliori cultivar moderne hanno grandi corimbi di fiori completamente doppi dalla forma simile agli ibridi di tea. In effetti, è difficile distinguere i moderni ibridi di tea dalle floribunde; in America le rose intermedie, particolarmente vigorose, con corimbi di fiori tipo ibridi di tea, sono classificate come grandiflore, che di fatto sono affini sia agli ibridi di tea che alle floribunde.

ROSE RAMPICANTI

Le rose rampicanti sono apprezzate ugualmente dagli entusiasti delle rose antiche e dagli appassionati di quelle moderne. Quasi tutte derivano da un gruppo di specie selvatiche chiamate Synstylae, che hanno molti fiori bianchi piccoli riuniti in grandi corimbi. Molti dei gruppi ibridi sono piccoli; tra questi vi sono le rose Ayrshire che discendono da Rosa arvensis, le rose banksiae dalla Rosa banksiae, gli ibridi di sempervirens da Rosa sempervirens e gli ibridi di setigera da Rosa setigera.

Si scoprì presto che le rose cinesi e le rose tea a volte producono mutazioni rampicanti estremamente vigorose; dal cespuglio si diparte un getto molto più alto degli altri che non produce fiori fino all’anno seguente. Queste mutazioni sono occasionalmente rilevate, propagate e introdotte come forme rampicanti della rosa cespugliosa originale. Le prime furono cinesi e tea rampicanti, per esempio ‘Pompon de Paris’ e ‘Climbing Devoniensis’. Durante il XIX secolo, queste mutazioni ogni tanto apparvero in altri gruppi ibridi che avevano rose cinesi e tea nella loro ascendenza; nacquero così le bourbon rampicanti e gli ibridi perenni rampicanti. In seguito fecero la loro comparsa le polyantha rampicanti, gli ibridi di tea rampicanti come ‘Climbing Peace’, le floribunde rampicanti come ‘Climbing Iceberg’, le grandiflore rampicanti e addirittura rose in miniatura rampicanti.

Dal 1930 in poi vennero immesse sul mercato grandi quantità di ibridi di tea rampicanti, che grazie alla loro popolarità finirono per soppiantare le vecchie sarmentóse. Erano esattamente identici alle rose cespugliose di cui erano una mutazione, eccetto che per l’altezza; inoltre, avevano fiori leggermente più grandi, ma erano meno rifiorenti e alcuni fiorivano una volta sola, anche se in modo copioso.

Gli ibridatori di rose tentarono di ottenere rampicanti con fiori grandi che rifiorissero in modo affidabile per tutta la stagione. Molte rampicanti moderne, o rampicanti a fiori grandi, furono create incrociando le sarmentóse wichurana a fiore più grande, come ‘New Dawn’, con floribunde e ibridi di tea moderni. Le plantule migliori avevano fiori grandi e portamento rampicante, ed erano perennemente in fiore, come ‘Parade’. Altre rampicanti vennero selezionate da plantule eccezionalmente vigorose di ibridi di tea e floribunde che crescevano fino a un’altezza di 3 m o più e fiorivano di continuo. È possibile che conservino una lieve traccia delle sarmentóse wichurana, ma solo come progenitori lontani; tra queste rampicanti moderne estremamente vigorose vi sono ‘Handel’ e Compassion. Quelle a crescita più bassa possono essere vendute anche come rose adatte alla coltivazione intorno a un pilastro. Alcune rampicanti moderne sono state create per uno scopo preciso usando nuovi geni provenienti da specie poco diffuse; gli ibridi kordesii come ‘Parkdirektor Riggers’, ad esempio, furono selezionati per la rusticità, e gli ibridi di gigantea come ‘Nancy Hayward’ per la capacità di adattamento ai climi caldi.

LO SVILUPPO DELLE ROSE MODERNE

Le rose in miniatura furono selezionate a partire dagli anni Trenta del secolo scorso mediante ibridazioni tra rose cinesi di taglia bassa e polyantha. Successivamente Ralph Moore, in California, le incrociò con altri tipi di rose, cosicché al giorno d’oggi somigliano a ibridi di tea e a rose muschiate in miniatura. Esistono persino rampicanti in miniatura.

Durante gli anni Settanta la differenziazione tra le rose in miniatura più grandi, con fiori di dimensioni maggiori e più alte, e le floribunde più piccole finì per ridursi; quelle intermedie sono ora occasionalmente raggruppate sotto il nome di rose da patio. All’incirca nello stesso periodo, gli ibridatori si resero conto che si stavano aprendo nuovi mercati per le rose tappezzanti, specialmente nei settori del verde pubblico e delle architetture di paesaggio, dove centinaia di rose, tutte della stessa cultivar, vengono piantate in massa per ottenere un effetto vivace e ricco di colore e, allo stesso tempo, soffocare le infestanti. Queste rose dovevano essere facili da coltivare, compatte e più larghe che alte, e avere un bel fogliame. Molte avevano Rosa wichurana o Rosa sempervirens nella loro ascendenza. Rose come Sommerwind e Bonica 82 hanno avuto un enorme successo nelle architetture di paesaggio, ma si possono anche coltivare come esemplari singoli da giardino.

Qualsiasi rosa selezionata negli ultimi cento anni che non trovi una precisa collocazione in un gruppo specifico è definita rosa arbustiva; tra queste vi sono ibridi antichi come ‘Dupontii’, floribunde molto grandi come ‘Fred Loads’ e la maggior parte delle rose Buck, Explorer e Parkland estremamente rustiche.

La definizione di rosa arbustiva non contiene alcuna indicazione riguardo a caratteristiche essenziali come dimensione, fioritura, rusticità o altro; è dunque consigliabile informarsi prima di acquistarne una; questo gruppo, peraltro, comprende alcune tra le rose più soddisfacenti in assoluto.

Alcune, invece, sono ben distinte e hanno denominazioni specifiche, come le prime rose ottenute da Rosa spinosissima; le migliori, tra cui ‘Friihlingsmorgen’ e ‘Karl Forster’, furono selezionate da Wilhelm Kordes negli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso.

Di gran lunga le più famose arbustive oggi sono le rose inglesi create da David Austin negli ultimi venticinque anni, che abbinano i pregi delle rose antiche (il profumo delle damascene e i fiori complessi) alle migliori caratteristiche delle rose moderne (resistenza alle malattie, vigore, spessore dei petali e rifiorenza). Molti considerano Abraham Darby, Graham Thomas e Mary Rose le migliori delle vecchie rose, ma forse è più indicato considerarle le migliori delle nuove.

LE ROSE NEL XXI SECOLO

Le nuove rose, nel momento in cui appaiono, sono sempre considerate un passo avanti rispetto alle precedenti, e molti ritengono che la storia delle rose negli ultimi due secoli sia stata un costante progresso verso la perfezione. Tuttavia, il fascino di rose da giardino antiche come le galliche e le damascene ha favorito la creazione in molti Paesi di associazioni dedicate alla conservazione e al godimento delle rose storiche o tradizionali. Gli ibridatori sostengono che il loro obiettivo principale è selezionare rose nuove resistenti al mal bianco e alla macchia nera, malattie fungine che colpiscono molte cultivar nei climi freschi e piovosi. Dovendo commercializzare i loro prodotti, però, spesso tengono in maggiore considerazione altre qualità, come l’abbondanza di fioritura, la resistenza alla siccità, la rusticità e la fioritura perenne. Il più grande riconoscimento, tuttavia, sarà senza dubbio riservato a colui che ibriderà la prima rosa realmente blu, risultato che probabilmente deriverà da manipolazioni genetiche piuttosto che da mutazioni spontanee.”