Posted by on mar 6, 2019 in Archivio Eventi, Eventi, Main |

Mercoledì 6 marzo p.v. alle ore 16.45 presso l’Auditorio di PAFF Palazzo Arti Fumetto Friuli del Parco Galvani, a Pordenone in viale Dante 33, La compagnia delle Rose organizza,  con la consueta collaborazione del Comune di Pordenone-Assessorato alla Cultura e di GEA SpA, un incontro con l’esperto del verde Stefano Morsolin in cui si parlerà sul tema: ‘Gli alberi di primavera’.

Si parlerà del noto Giardino Viatori, di Gorizia.  Stefano Morsolin, amico di lunga data di Lucio Viatori e divenuto il capogiardiniere e curatore del Giardino dopo la morte di Lucio, ci racconterà, quale anteprima alla prossima visita che sarà fatta dalla nostra Associazione, quali sono i più begli alberi che si possono ammirare in primavera in quel bellissimo Giardino.Quello é un luogo incredibile, un pezzo di Himalaya nella città che fu divisa in due dalla cortina di ferro che sorgeva tra lo Stato Italiano e quello Sloveno.

In un contesto affascinante  di una città che ama mostrare il suo aspetto Mitteleuropeo, tra vecchi palazzi eretti da ricchi Viennesi  e con una storia  di divisione tra Italia e Slovenia, in una collina che si vede dal castello di Gorizia, anticamente coltivata a mais, Lucio Viatori  costruì il suo parco con delle collezioni di 220 varietà riconosciute di Magnolie, tra le oltre 2000 piante presenti, tra cui certe varietà non identificate e certe seminate, 700 varietà di azalee, 40 di prunus, decine di specie di deutzie  e spiree, di tutto insomma tra essenze arboree, arbusti ed erbacee perenni.

Il parco fu costruito in base alla visione panoramica dal castello di Gorizia e furono scelte alberature fiorite spoglianti, e non a caso le magnolie  spoglianti furono le preferite. La visione primaverile è dunque una ‘nuvola’ rosa e bianca….

La primavera è forse il momento più magico per visitare quei venticinquemila metri quadrati di specie arboree e piante rarissime: un capolavoro della botanica di cui Morsolin ci svelerà i caratteri più affascinanti.

L’ingresso alla conferenza è, come di consueto, libero.