Posted by on gen 28, 2017 in Archivio Eventi, Eventi, Main |

L’iniziativa del  ’Giardino di Rose per il CRO’, che è iniziata nell’autunno del 2014, sta per concretizzarsi. Infatti la realizzazione del progetto ha preso l’avvio il 28 gennaio. E’ stato delimitato il cantiere nella maniera più corretta in base alle norme per la sicurezza ed eseguito il tracciamento degli elementi del giardino (viali, aree pavimentate, aiuole, ecc.). Sono stati eseguiti gli scavi per realizzare le pavimentazioni e la posa delle reti impiantistiche e sono stati predisposti i sottofondi per ‘gettare’ poi il calcestruzzo, colorato con ossidi, che sarà il manto di finitura dei vialetti e delle zone di sosta.

La stesura del progetto esecutivo è stata piuttosto complessa e la messa a punto sotto i profili tecnici e procedurali con le Ditte che collaborano con noi alla realizzazione è stata impegnativa, ma possiamo dire che siamo veramente a buon punto!

Prosegue in contemporanea, sempre, anche la raccolta di ulteriori fondi per la realizzazione degli arredi e dettagli di finitura e per il futuro mantenimento.

Ad oggi possiamo contare  su numerose collaborazioni che forniranno materiali e lavorazioni per questo Giardino di Rose a cui abbiamo dato il nome di ‘MILLEPETALI’.

Dalla considerazione dell’effetto complessivo dei fiori ed in particolare delle rose sul benessere psicologico di chi vi si avvicina, sia a livello culturale che pratico,  è nata l’idea di coinvolgere i soci de ‘La Compagnia delle Rose’ in un progetto che vede protagoniste le rose ed una struttura molto importante della nostra Regione e, talvolta, anche del nostro vivere quotidiano, il CRO.

L’iniziativa, ideata dalle socie fondatrici dell’associazione e sostenuto dalla Direzione del CRO, dal Comune di Aviano, dal Comune di Pordenone e dalla Provincia di Pordenone, dalle Banche BCC Pordenonese e Friuladria Credìt Agricole, ed in primis, da alcuni noti vivaisti (Rose Barni, La Campanella, Susigarden, Vivai Olivo Toffoli) e da alcune ditte  (Vazzoler, Grimel, Cimolai, Claber, Cobeton, Moretto, Boer, etc.), da Associazioni come quella degli ‘Amatori di Mele Antiche’ e di ‘Amici in Giardino’, si propone lo scopo di donare momenti di serenità e socializzazione a pazienti in cura, familiari, accompagnatori nonchè al personale operante.

In questo senso si può considerare un ‘giardino terapeutico’ per il benefico influsso che speriamo possa offrire.

La rosa, nelle sue molteplici iconografie, simboleggia la vita, nei suoi lati positivi e non, con il bello dei suoi petali vellutati, ma anche con la durezza delle sue spine. In quanto fiore rappresenta crescita ma anche rinascita ad ogni nuova primavera per cui è portatrice di speranza. Per questo realizzare un angolo di ‘dolcezza’ accanto ad un luogo che per molti rappresenta momenti difficili, è sembrato un bel ‘dono’.

Il progetto si è sviluppato secondo un programma che ha visto l’elaborazione del disegno del ‘Giardino di Rose’ nell’autunno 2014 (18 e 19 ottobre) durante un workshop di progettazione, presso il CRO, cui hanno partecipato alcuni soci de La Compagnia delle Rose, che hanno elaborato 4 proposte molto interessanti, seguiti da tutors (progettisti di paesaggio: arch.tti Annalisa Marini (socia AIAPP), Elisa Monte, Sara Cosarini, e Francesca Pavan esperta di progettazione partecipata), coordinati dall’arch. Mauro Da Pieve con i consigli agronomici del p. agr. Daniele Persello.

“Siamo rimasti positivamente sorpresi dalla qualità degli elaborati dei 4 gruppi di lavoro, composti da appassionati di rose e giardini, e non da progettisti paesaggisti” hanno riferito i tutors “e nelle giornate di lavoro si respirava grande entusiasmo e sintonia. Ci auguriamo siano di buon auspicio per la prosecuzione del lavoro.”

La condivisione delle diverse proposte ha portato ad un progetto  che è stato presentato a dicembre 2014 alla stampa e al pubblico, progetto che è stato anche esposto, presso l’atrio del CRO dal 26 giugno per circa un mese e successivamente in altre sedi. La ‘posa della prima rosa’, anzi delle prime sei rose donate da Beatrice Barni, Anna Sgarbottolo e Suzanne Lukas, figure di spicco nel panorama degli esperti di rose italiani, ha dato inizio al ‘Giardino di Rose’ ed è avvenuta in occasione dell’inaugurazione della mostra.

Il progetto che sarà eseguito mostra estrema semplicità di disegno e rigore formale, con elementi che evocano i concetti emersi nelle elaborazioni dei gruppi. Il concept paesaggistico nasce dalla sovrapposizione di segni lineari (una maglia modulare nata dalle presenze architettoniche del contesto su cui si è posato il simbolo di uno dei 64 esagrammi dell’I Ching, quello della solidarietà) con segni curvilinei e morbidi (la doppia spirale e i cerchi). In alzato questi segni corrisponderanno ad un’alternanza di elementi vegetali di varie forme e altezze ed elementi artificiali funzionali alla fruibilità del giardino. L’attraversamento dell’area in direzione est/ovest, permetterà di entrare o uscire dall’istituto tramite un percorso ‘di positiva distrazione’ nel verde, e di raggiungere il bar, con cui si è cercata una relazione, estendendo la sua area esterna con un deck pavimentato proteso sul prato. Una doppia spirale, che parte dal percorso centrale, con una prima area di sosta all’ombra di una grande pergola, porterà verso una seconda area leggermente rialzata che permetterà di spaziare con lo sguardo verso le montagne.

La sua realizzazione sarà possibile grazie ai materiali messi a disposizione dagli sponsor e ai fondi raccolti dai soci de ‘La Compagnia delle Rose’, e da tutti quanti vogliano sostenere l’iniziativa, sia in maniera diretta che mediante un contributo finanziario (sul c/c IBAN IT31P0835612500000000036472) specificando che è un ‘contributo per il progetto: GIARDINO MILLEPETALI’.

Raccogliamo fondi anche tramite un portale di crowdfounding della banca di Cividale, CIVIBANCA 2.0:

http://www.progettocivibanca.it/associazione-la-compagnia-delle-rose

Si potrà seguire poi lo sviluppo del progetto su questo sito e sulla nostra pagina Facebook ‘MILLEPETALI’

 


progetto del ‘Giardino di Rose per il CRO’